Edificio “Hennebique” ex Silos Granario Genova
Progetto di Riconversione
- Anno
- 2009
- Cliente
- Duferco Sviluppo SrL
- Dove
- Genova - Italia
- Incarico
- Concorso di Progettazione ad Inviti
Premessa
Il progetto architettonico, riferito al concorso di idee per la riconversione funzionale dell’edificio Hennebique di Genova, si è attenuto alle indicazioni urbanistiche previste per l’area in cui è ubicato, ed in assenza di indicazioni precise sulle superfici necessarie alle funzioni da insediare è stato redatto basandosi su valori parametrici, sulla conoscenza specifica e sull’esperienza professionale personale sviluppata attraverso interventi simili su edifici industriali dimessi di grande dimensione.
Criteri guida
L’edificio in oggetto che rappresenta un passo storico importante della tecnologia delle costruzioni, è diventato nel tempo un “segno” a scala urbana per la città di Genova, un land-mark riconoscibile a livello territoriale.
Un fabbricato di tali caratteristiche costituito da una struttura seriale importante, di grande dimensione necessita di un approccio progettuale di rispetto ma nel contempo deciso e determinato.
Le proporzioni che lo contraddistinguono e la “forza” del manufatto sono tali che gli interventi di riconversione funzionale non possono limitarsi a timidi micro interventi sporadici ma devono viceversa, senza incertezza, interessare l’insieme della costruzione e soprattutto senza perdere di vista i suoi valori storici ed architettonici.
Il Sito
Prima di procedere con la proposta progettuale riferita specificatamente all’edificio Hennebique, si è analizzato il contesto su cui lo stesso è inserito e partendo dalla conoscenza dei luoghi o da informazioni ricevute si è ipotizzata una sistemazione dell’area circostante che tenesse conto anche dell’accessibilità, e della viabilità.
Il risultato ottenuto è una grande promenade, che dalla stazione marittima raggiunge l’estremo opposto del molo in prossimità del previsto ampliamento dell’istituto nautico, perimetrata da palme d’alto fusto e da un sistema di illuminazione dedicato, caratterizzata da due fasce, realizzate in prossimità degli edifici e dedicate esclusivamente ai flussi pedonali, mentre l’asse centrale è occupato da un percorso dedicato al passeggio ma che nel contempo, attraverso un’opportuna regolamentazione viaria, si trasforma in un percorso di servizio per l’intera area ed in particolare per il nuovo terminal croceristi e nell’accesso normale alle residenze del “Cembalo”.
Sono inoltre state previste delle ulteriori aree di sosta superficiali necessarie ad incrementare il sistema dei parcheggi, localizzate in adiacenza della via Gramsci ed in prossimità dell’edificio delle dogane.
La progettazione architettonica, nel rispetto dei criteri guida, si è sviluppata operando inizialmente una “pulizia” complessiva dell’intero edificio andando ad eliminare tutte le superfetazioni che andavano ad alterare le caratteristiche architettoniche originarie del manufatto.
Si è pertanto previsto di procedere con la demolizione di travi e solette che costituivano i vecchi silos granari per poi ricostruire in tali spazi un vero e proprio edificio in grado di rispondere alle nuove esigenze funzionali ottimizzando superfici, volumi e creando nuovi sistemi distributivi orizzontali e verticali.
E’ stato studiato un sistema di aree sottosuolo destinate alla sosta delle autovetture,tra loro collegate attraverso una viabilità interrata che si connetterà anche con il sistema dei parcheggi previsti nell’intervento di ponte Parodi; così facendo, come già descritto, si disimpegnerà la viabilità su altre aree marginali potendo così destinare la strada di superficie alla pedonalizzazione attraverso una regolamentazione del traffico veicolare di servizio.
Il “nuovo edificio sarà caratterizzato da una struttura modulare e seriale prefabbricata, realizzata con un sistema misto, acciaio e calcestruzzo e costituita da unità aggregate, ciascuna differentemente specializzata, vedi sistema distribuzione verticale, locali impianti, ecc.
Sarà caratterizzato da un ultimo piano, destinato alle funzioni pubbliche, completamente trasparente costituito da tamponamenti perimetrali vetrati ( cristalli vetrocamera selettivi) e da una copertura anch’essa vetrata modulare, realizzata con cristalli vetrocamera performanti su cui sono inserite cellule fotovoltaiche ad alta efficienza, modulari che oltre a produrre energia pulita svolgono anche una funzione ombreggiante.
Il corpo centrale, contraddistinto dalla grande ciminiera, verrà ristrutturato ma rimarrà sostanzialmente come tale, mentre nei punti di contatto con il fabbricato di nuova realizzazione, verranno praticati dei tagli e dei “pozzi” per permettere alla luce naturale di arrivare in profondità.
Tutte le parti restanti del fabbricato verranno ristrutturate, ma di fatto conserveranno l’immagine architettonica del progetto iniziale,
verranno però ricavate nuove aperture d’accesso e verranno create delle pensiline in acciaio e vetro, nelle parti non sottoposte a vincolo da parte della soprintendenza.
Sul fronte Sud, a livello del porticato in affaccio sul mare, verranno create delle terrazze sospese che amplieranno gli spazi fruibili dal pubblico diventando dehors per i bar e ristoranti o semplicemente aree di sosta da cui godere del panorama del porto.
Anche in copertura, sempre sul fronte sud, verrà realizzata una lunga terrazza panoramica, a servizio delle funzioni pubbliche previste, da cui godere del panorama, a 360° della città e del porto.
Esploso
Credits
Committente
Duferco Sviluppo srl
Team di Progettazione
Maurizio Varratta Architetto
con
Arch Irene Cuppone
Arch Giuseppe Frigiola
Arch Luca Massone
Geom Marco Montanari
Arch Valentina Noli
Consulenza Energetica
Manens Intertecnica
Consulenza Grafica
Paolo Varratta Design Consultant
Modello
Stefano Rossi