CULTURA, DISEGNO URBANO, TEMPO LIBERO

New Concert Hall Stavanger
Concorso Internazionale

Anno
2003
Dove
Stavanger - Norvegia
Cliente
Stavanger City Hall
Incarico
Concorso Progettazione
https://www.varrattaarchitect.com/wp-content/uploads/2020/09/prospettiva-mare.jpg

New Concert Hall Stavanger

Title:

Description:

CULTURA, DISEGNO URBANO, TEMPO LIBERO

New Concert Hall Stavanger
Concorso Internazionale

Anno
2003
Dove
Stavanger - Norvegia
Cliente
Stavanger City Hall
Incarico
Concorso Progettazione
prospettiva-mare-1280x531.jpg

L’area destinata ad accogliere i progetto è fortemente caratterizzata sia da elementi naturali, quali il mare ed il verde, sia artificiali come la stretta vicinanza di un centro abitato nonché infrastrutture e di un assetto viario ben delineato. Un’attenta riflessione sulla forte predominanza dell’elemento “natura” all’interno dell’area di progetto e dell’intera regione in questione ha portato a valorizzare al massimo il carattere ambientale della stessa. Analizzato il contesto secondo i criteri sopra elencati, evidenziato il mare come elemento predominante abbiamo affrontato la progettazione ispirandoci al concetto di “cantiere navale” e delle navi in costruzione, una sorta di metafora quasi a sottolineare ed evidenziare il rapporto con la natura ed il mare, con elementi legati alla cultura, alle radici ed alle tradizioni dei norvegesi. Il rispetto dell’area di intervento, è mirato a non operare pesanti sbancamenti di terreno, anzi ad offrire al paesaggio un’ architettura integrata che, attraverso l’icona del “cantiere navale”, consente di assecondare il più possibile la morfologia del terreno e le tipologie del luogo con l’intento di rispettare l’esistente. L’assecondamento dello spazio fisico porta a sfruttare al massimo la felice esposizione naturale del lotto e la volontà di coesione tra costruito ed elementi naturali ha portato alla scelta di una tipologia edilizia di materiali e di finiture che interagiscono con la natura circostante nell’intento di non comprometterne l’equilibrio. L’uso di materiali naturali come il legno, la pietra ed il vetro concorrono ad armonizzare l’edificio con il suo intorno riducendone l’impatto ambientale. Il progetto prevede la “scomposizione” dell’edificio principalmente in due singoli ambiti tra loro collegati e funzionalmente sinergici in una continua simbiosi tra ambiente esterno ed ambiente interno, dove la luce ed il “verde” diventano supporto imprescindibile alle attività che ivi si svolgeranno. Il progetto si protende verso la città a sud-ovest tramite un corpo di fabbrica che si modula sulla curva naturale della strada: un semi-anello che funge da diaframma tra le sale e la città. In detto corpo sono concentrate tutte le funzioni di supporto alla normale attività della concert hall: aree pubbliche (ristorante, bar e ingresso) ed aree riservate agli artisti (sale prova, camerini). Il fabbricato ad andamento anulare ospita anche il parcheggio interrato su due livelli che ricalca come sviluppo planimetrico le vie Uelandsgate e Bjergstedveien ed accessibile attraverso due rampe elicoidali poste agli estremi che creano un punto nodale in ingresso ed in uscita in modo tale da rendere più fluido il flusso veicolare con la viabilità cittadina. Una strada di servizio che si sviluppa per tutta la lunghezza del semi-anello permette facilmente il carico e lo scarico di materiali scenici e strumenti nonché l’approvvigionamento e l’allontanamento di provviste e rifiuti sia del bar che del ristorante e la distribuzione centrifuga e centripeta delle connessioni impiantistiche. La geometria strutturale adottata per questo fabbricato  permette di avere una distribuzione razionale delle singole aree baricentriche rispetto alle due sale e permette di concentrare i servizi e le funzioni comuni raggiungibili con distanze pressoché uguali dai camerini e dalle attività dedicate che si trovano in prossimità delle rispettive sale di competenza.

La distribuzione ed i collegamenti al secondo piano avvengono attraverso un corridoio centrale sul quale si innestano i corridoi laterali che, nella parte centrale conducono alle sale prova ed, ai lati, verso i camerini e all’amministrazione. Tale struttura permette la movimentazione verticale tra le varie aree, attraverso un sistema di scale e ascensori e montacarichi tale da consentire una facile e sicura percorribilità sia agli orchestrali che agli strumenti ed alle attrezzature, inoltre garantisce una piena fruibilità anche a persone con ridotte capacità motorie. Il raccordo tra la città ed il nuovo complesso avviene attraverso una collina artificiale che diventa il naturale completamento tra le vie Uelandsgate e Bjergstedveien e l’estremo opposto della copertura dell’intero fabbricato. Al temine della collina artificiale una terrazza anulare parzialmente coperta dagli aggetti della copertura crea una sorta di “promenade” che si affaccia attraverso un’ampia vetrata sul foyer sottostante; sempre su questo livello sono state ricavate le aree di sosta per le biciclette in posizione centrifuga rispetto al centro dell’intero complesso. Le due sale, invece, si orientano lungo l’asse SO-NE e risultano tra loro separate da un cono visivo che si proietta direttamente sul mare e che si presenta come immediatamente percepibile entrando dalla scala principale che scende dalla strada superiore. L’ingresso principale è ubicato, come specificato sopra, presso la rotonda compresa tra le strade Uelandsgate e Bjergstedveien, da qui si accede, tramite una scalinata, alla bussola di ingresso della concert hall e da questa si arriva direttamente ad una ”terrazza” dalla quale si può traguardare direttamente il fiordo. Ai lati di questo cono ottico si stagliano per tutta la loro altezza le due sale concerto che, per la loro posizione e forma, ricordano la carena di due grosse navi che sembrano essere in attesa nei loro bacini di carenaggio. Questa sensazione è enfatizzata dall’incassamento oltre il livello del piano terra delle due sale, soluzione adottata sia per non salire troppo con la copertura superiore sia come metafora del cantiere navale citato all’inizio. Dalla terrazza sopraccitata, attraverso due scale mobili, si arriva a livello terra nello spazio pubblico del foyer dal quale si raggiungono facilmente le strutture di servizio al pubblico posizionate al primo livello del semi-anello. Quest’ultimo, descritto al paragrafo precedente, risulta caratterizzato da una struttura primaria, in elevazione, realizzata in carpenteria metallica verniciata di colore grigio, tamponata, all’interno, con mattoni a vista; il prospetto viene così a porsi in contrasto con le sale in legno come fosse un edificio del luogo che funge da sfondo alle navi in cantiere. A destra dell’ingresso principale si affianca un secondo ingresso che porta direttamente a due ascensori che dal livello strada portano direttamente dentro il foyer dell’auditorium, assicurando così l’ingresso anche a persone con ridotte capacità motorie. A coronamento delle sale e dell’anello è prevista una copertura opaca costituita da una struttura mista in acciaio e legno, dove colonne snelle sorreggono delle travi in legno lamellare curve armate con cavi d’acciaio. La copertura vera e propria sarà realizzata con delle pennellature coibentate in zinco-titanio od alluminio verniciato, posate su di un impalcato curvo realizzato in lamiera grecata e calcestruzzo. L’intradosso della lamiera grecata sarà microforato per permettere anche una migliore risposta acustica del foyer. La copertura risulta così non essere invasiva ed opprimente rispettando il tema base di tutto il progetto che è il mantenimento e l’enfasi dei coni visivi che dalla quota della strada si percepiscono verso il mare.









Credits

Committente
Stavanger City Hall

Team progettazione:

Architettura
Maurizio Varratta Architetto

con
Arch. Paola Carrera
Arch. Irene Cuppone
Arch Giuseppe Frigiola
Arch. Lorenza Gentili
Arch. Shunta Ishida
Arch. Paola Loprevite
Arch. Gabriele Mangeruca
Arch. Luca Massone
Arch. Marco Vigolungo

Strutture:
Favero & Milani Ingegneria SrL

Impianti
Manes Intertecnica SrL

Acustica
Müller BBM – Gmbh

Controllo Costi
Ing. Walter Boller


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